L’espansione della musica generata da intelligenza artificiale sta scuotendo le fondamenta dell’industria musicale globale. Tuttavia, secondo recenti analisi, il settore si sta concentrando sulla questione sbagliata. Invece di domandarsi chi sia “l’autore” di una canzone creata da un’AI, la vera urgenza riguarda il licensing: come gestire legalmente la distribuzione e monetizzazione di opere nate da modelli addestrati su musica protetta da copyright.
Musica AI: più che una moda, una nuova industria
Le piattaforme di generazione musicale tramite AI stanno diventando strumenti potenti e sempre più accessibili. Modelli come Suno AI, Udio, e le tecnologie di Google MusicLM possono creare brani completi a partire da un prompt testuale. Tuttavia, la maggior parte di questi sistemi è stata addestrata su milioni di brani commerciali, sollevando importanti dubbi sul rispetto del diritto d’autore.
Fonte: Musically – 8 maggio 2025
Chi detiene i diritti su un brano AI?
Una composizione musicale generata da un modello AI non è, tecnicamente, frutto dell’ingegno umano. In molte giurisdizioni (inclusa l’UE), ciò significa che non può essere tutelata da copyright. Questo crea un paradosso: se l’opera non ha un autore tutelabile, chi ne può rivendicare i diritti economici? Il creatore del prompt? Il proprietario dell’AI? Il detentore del dataset?
Licensing: la questione cruciale
Il licensing tradizionale della musica (per radio, TV, pubblicità, streaming) si basa sulla presenza di autori, editori, etichette e collecting societies. In un brano generato da AI:
- Chi paga i diritti di utilizzo?
- A chi vanno?
- Le società di collecting possono rappresentare modelli AI?
L’industria, secondo molti esperti, dovrebbe concentrare gli sforzi su definire modelli di licensing chiari, per permettere agli utenti, agli artisti e alle piattaforme di usare queste opere legalmente.
Chi si sta muovendo nel settore?
- Universal Music Group ha già chiesto di bloccare modelli AI che apprendono da artisti sotto contratto senza autorizzazione.
- La startup Voise ha lanciato un sistema di licensing trasparente per musica AI.
- Il Parlamento Europeo sta discutendo regole specifiche per i modelli generativi, inquadrando la musica AI come “output algoritmico” non protetto da copyright, ma potenzialmente soggetto a regolamentazione ex-licensing.
Un nuovo ecosistema di diritti
Per evitare conflitti e blocchi legali futuri, sarà necessario creare un nuovo ecosistema normativo, in cui:
- Le opere AI siano identificabili come tali.
- Si possano tracciare le fonti usate per addestrare il modello.
- Esista un sistema di redistribuzione dei ricavi per gli artisti i cui brani hanno alimentato i dataset di training.
Ignorare il tema del licensing della musica generata da intelligenza artificiale rischia di creare un vuoto legale dannoso per tutti: produttori, utenti, artisti e piattaforme. Più che domandarsi se l’AI possa “creare arte”, è il momento di capire come regolamentare e monetizzare ciò che già viene creato.